GLI EFFETTI COLLATERALI DEL COVID-19

GLI EFFETTI COLLATERALI DEL COVID-19

In questo periodo di isolamento forzato, di strade deserte, di traffico veicolare praticamente inesistente, di industrie ferme e di riscaldamenti spenti, ho avuto modo di constatare alcune semplici cose.

Dal balcone del mio appartamento, quando risplende il sole, il cielo è di un blu intenso  e splendente, il mattino è sempre caratterizzato da un volo di rondini che non notavo da molto tempo. Sui tetti vicini noto un volo costante di uccelli di varie razze che non so classificare, per la mia ignoranza in materia, ma che non avevo mai visto negli anni precedenti. Sono molto appassionato di documentari sulla natura e ma sulle reti televisive, come in questo periodo, ho avuto l’imbarazzo della scelta. Mi hanno particolarmente colpito molti servizi dedicati a questo argomento e che hanno evidenziato particolari mutamenti.

Primi fra tutti il colore dei fiumi con le acque tornate ad una limpidezza dimenticata e frequentate da una quantità di pesce che, prima, avevano preso altre direzioni. Boschi, prati, monti e periferie urbane  abitate e affollate da animali che prima se ne stavano a debita distanza o opportunamente rintanati.

Ho  visto alcune immagini satellitari di Venezia che mostravano la situazione dei canali prima della pandemia e durante con la città praticamente deserta. Nella prima il colore dell’acqua appariva di un grigio plumbeo  e deprimente, nella seconda si evidenziava un colore blu intenso e trasparente che avevamo dimenticato. Lungo il Canal Grande sono state fotografate delle meduse. Nei nostri mari sono stati filmati gruppi di delfini più numerosi del solito e che non disdegnano di avvicinarsi a spiagge, alle rive e si spingono  fin dentro i nostri porti.

Vista dall’alto la Pianura Padana, notoriamente in cima alla classifica delle zone più inquinate d’Europa, ha evidenziato la quasi totale assenza di quella nube fetida, grigia e compatta che incombeva statica e permanente. Le polveri sottili hanno avuto un deciso calo e, l’assenza dei riscaldamenti e la mancanza di emissioni industriali, hanno consentito questa limpidezza.

Gli esempi da citare sarebbero tanti altri ma tanto basta per porci alcune domande e fare alcune considerazioni.

Sicuramente questo è l’unico beneficio di questa terribile  pandemia e se ne cogliamo gli effetti potrebbe essere un modo per ripensare la nostra vita e i nostri comportamenti.

Siamo certi che il modo di vivere prima del virus sia stato quello giusto?

Siamo convinti di poter ricominciare con gli stessi stili di vita cui eravamo abituati?

Siamo sicuri di non dover riesaminare i nostri comportamenti, le nostre abitudini rivedendoli in una nuova ottica?

Riteniamo di dover approfondire questi aspetti del problema in funzione di una sopravvivenza futura e trarne le debite conclusioni?

Siamo sicuri che tornare come prima sia la soluzione migliore per il nostro futuro?

Siamo certi che, una volta eliminato il Covid 19 non dovremo più affrontare una pandemia, da tempo presente sul nostro pianeta, che si chiama inquinamento?

Questi, a mio parere, sono gli aspetti che dobbiamo esaminare e i quesiti cui dobbiamo rispondere per trovare soluzioni ad un problema che continuerà a causare altre vittime compromettendo seriamente la nostra permanenza su questo meraviglioso posto che ci siamo trovati ad abitare e che ci fornisce tutti i mezzi di sopravvivenza che stiamo dilapidando.

Cerchiamo di meditare seriamente su questi aspetti facendo in modo che ciascuno di noi faccia quel poco che gli spetta per migliorare la vita di tutti.

 

Bologna 30 maggio 2020

Graziano Zanetti