CENNI SU UNA GENERAZIONE – 1930/2020

CENNI SU UNA GENERAZIONE – 1930/2020

Bologna, 29 aprile 2020

Questa è una generazione che ha attraversato, anche se in giovane età, le distruzioni di una guerra disastrosa e micidiale. Ha avuto il coraggio di riprendersi in mano il proprio futuro
per ricostruire un paese devastato. Hanno votato per la Repubblica e hanno avuto la fortuna di assistere alla nascita della nuova Costituzione. Hanno allevato i figli con il concetto di libertà, giustizia e condivisione. Hanno affrontato le lotte operaie, le grandi crisi; hanno assistito al sorgere di movimenti terroristici che hanno seminato attentati,
vittime e tanto dolore. Hanno sopportato e superato le stragi di mafia a personaggi eccellenti a poveri, inconsapevoli cittadini coinvolti loro malgrado. Hanno superato momenti difficili ma hanno continuato la loro vita, la cura dei figli e quella dei nipoti. Nei momenti di crisi li hanno supportati con il loro aiuto e oggi lo stanno facendo per i nipoti.
Hanno goduto anche delle condizioni raggiunte. Ricordano ancora i tempi della gioventù trascorsa con pochi soldi ma con tanta voglia di vivere, di spensieratezza e felicità. Hanno poi vissuto i tempi delle vacanze, dei viaggi e della condivisione famigliare. Poi, d’improvviso si sono trovati al centro di una guerra dove non si sentono spari ma devono combattere un nemico silenzioso, nascosto e misterioso che sta mietendo vittime principalmente tra di loro. Invecchiando crescono gli acciacchi, il fisico diventa più debole e vulnerabile ed è proprio qui che il nemico ha trovato terreno fertile per le sue scorribande.
Il nostro eroico esercito che si chiama Sanità è passato al contrattacco con ardore e grande spirito di sacrificio lasciano sul terreno anche molti dei suoi soldati. Nel momento in cui si credeva di cominciare a vincere qualche battaglia, il nemico si è presentato con estrema violenza dentro le case protette o di riposo facendo strage di “vecchi” che erano e sono ospitati trovandosi in un teatro di guerra disarmati, deboli e incapaci di contrastare questi attacchi. I “vecchi” credevano di essere sufficientemente protetti, assistiti e difesi ma così non è stato. Vero che a una certa età si comincia a pensare che il giorno dell’abbandono di questa terra si avvicini ma lo spirito di conservazione, l’amore per la famiglia e i nipoti e la non sopita voglia di vivere contribuisce a dare scopo a questa vita ancora presente e, in molti casi, ancora utile.
Non sono qui a cercare colpevoli perchè non è mio compito e non ne ho le capacità ma la lunga serie di bare uscite da queste strutture, caricate su camion e destinate alla cremazione con varie destinazioni, restano indelebili nella mente di tutti, soprattutto dei familiari, privati degli affetti, del diritto di un ultimo saluto e di una degna cerimonia di sepoltura. Tutti dobbiamo morire, prima o poi, basta sapere come. Questo non è certamente il modo migliore. Sicuramente qualche cosa non ha funzionato. Sicuramente le case protette non hanno protetto nessuno, nemmeno i loro collaboratori. Penso, ma non voglio crederlo, sia prevalso il conto economico rispetto al senso di umanità, tanto si deve morire. Spero che le cose, sulla scorta di questi avvenimenti che dovranno essere chiariti, abbiano una radicale trasformazione. Soprattutto nel fare in modo che in altre future emergenze come questa, e la storia ci insegna che ce ne saranno delle altre, non siano colti di sorpresa e che siano dotate di tutti gli strumenti per reagire prontamente e contrastare il nemico. Tutte le morti sono avvenimenti dolorosi, che lasciano il segno sugli affetti ma l’alta percentuale di mortalità dei meno giovani sta eliminando buona parte delle generazioni che hanno fatto grande il nostro paese, che sono la memoria storica del nostro passato per il loro figli e nipoti. Sono la testimonianza per le generazioni future. Sono la nuova storia da studiare sui libri di testo.

Dovevano essere protetti ma, troppo spesso, sono stati dimenticati per inefficienza, superficialità, incompetenza e impreparazione. Tutto questo è confermato dal fatto che tante Procure si stiano dedicando a questi avvenimenti. Facciamo in modo che questo non debba più succedere.
Auguri a tutti.

Graziano Zanetti