PARLIAMO DI SCUOLA

PARLIAMO DI SCUOLA

Il 12 ottobre e il 16 novembre scorsi, gli studenti sono scesi in piazza per manifestare il loro dissenso sull’attuale situazione dell’istruzione.

Non succedeva dai tempi della riforma Gelmini (semplicemente disastrosa) ed è successo quest’anno perchè ci sono tutte le ragioni ed i motivi validi perchè i nostri studenti facciano sentire la loro voce.

In modo particolare lamentano la totale mancanza di interesse nei loro confronti e, soprattutto, la costante riduzione dei finanziamenti che penalizzano sensibilmente l’istruzione e la formazione.

Si soffre ancora delle privazioni dovute a 8 miliardi di tagli in tre anni che risalgono al 2011, primi di una lunga serie. Nell’attuale legge di bilancio, l’istruzione non è una priorità e non viene neanche menzionata. Risulta, invece, un ulteriore taglio di 29 milioni e altri 59 saranno risparmiati dalla revisione dell’alternanza scuola-lavoro.

Abbiamo un bisogno assoluto di tecnici. L’indistria italiana lancia continui appellei in questo senso. Se ci fossero darebbero un deciso taglio alla disoccupazione giovanile e ed un incremento alla generazione di reddito.

Ma l’attuale governo è sordo o non vuol sentire. Troppo impegnato nelle dispute con l’Unione Europea e nel garantire la crescita del Paese, dimenticano che l’istruzione, la formazione e la ricerca sono il fondamento per una vera crescita del Paese e del suo sv iluppo.

Lo scorso 19 ottobre, sul quotidiano “la Repubblica”, Confindustria lanciava l’allarme: “ In Emilia mancano 90 mila tecnici”. Non solo: Il 12 novembre sempre su “ la Repubblica” Confindustria, riferendosi agli ITS ( Istituti Tecnici Superiori) dichiarava che in Italia mancano 500 mila tecnici ma iscritti ed Istituti mancano.

Se vogliamo un riscontro pensiamo che sono iscritti agli ITS circa 10 mila studenti mentre in Germania sono 800 mila. La percentuale di quanti escono dagli ITS e trovano lavoro in un anno, è dll’81%. La nostra Aldini Valeriani ha una percentuale di e diplomati che trovano lavoro, praticamente subito, si vvicina al 70%.

Basterebbero questi dati a far riflettere anche un uditore distratto ma, attorno a noi, c’è un rumoroso silenzio. A parte qualche iniziativa del trascorso governo quali La Buona Scuola, l’alternanza scuola-lavoro e un modello menageriale  del Dirigente Scolastico, niente si è più mosso. Tutto migliorabile e perfettibile ma almeno c’era uno spiraglio di interesse per il futuro dei nostri studenti.

Oggi incombe un silenzio totale. Fanno bene, quindi, gli studenti a far sentire la lro voce. Il futuro è loro e chiedono che venga garantito. Il lavoro non manca ma va conquistato e alimentato.

Occorre un programma serio che promuova lo studio delle materie tecniche; che garantisca la sicurezza nelle nostre scuole per evitare grossi guai. Bisogna finanziare l’istruzione, aggiornare i programmi didattici, tornare ad usare con maggiore attenzione e più ore, i laboratori che molte delle nostre scuole hanno in dotazione ma mancano insegnati specializzati come quelli che avevamo noi e che si classificavano come insegnantio tecnico-pratici. Serve un programma serio, elastico e collaborativo sull’altrenanza scuola-lavoro. Serve, soprattutto, una maggiore attenzione ad un problema che è nazionale e nell’interesse dei cittadini. Servono finanziamenti e non tagli. Un paese prospera se produce e per produrre occorrono i tecnici , attrezzature all’avanguardia, uno stertto rapporto con l’industria e programmi aggiornati verso l’industria 4.0. Sono richiesti a gran voce. Occorre un pensiero mattutino che ci ricordi l’appuntamento con i nostri giovani studenti per garantire a loro e a noi uno sviluppo certo per i bene di questo meraviglioso Paese.

Il Presidente ALIAV

Graziano Zanetti